Secondo gli ultimi dati di Altroconsumo, in Italia si consumano ogni anno, più di 8 miliardi e mezzo di capsule e cialde di caffè, le quali nella maggior parte dei casi non si possono riciclare e perciò finisco inesorabilmente nella raccolta indifferenziata.
Una soluzione sostenibile è dare nuova vita alle capsule caffe’ esauste
Le capsule esauste finiscono successivamente in discarica o negli inceneritori, dopo aver comunque rappresentato un problema per i gestori riguardo la loro gestione e trasporto. Ma oggi, la soluzione al problema c’è, e il suo nome è CAFFERIKKO. Una rete eco-friendly che ha già presentato l’innovativo progetto volto la gestione sostenibile del rifiuto caffè esausto dando così nuova vita alle capsule caffe’ esauste.
Grazie alla partnership con aziende specializzate nel settore ambientale ed in collaborazione con una prestigiosa Università , si sta realizzando il percorso che prevede il recupero e trasporto delle capsule esauste, con relativa valorizzazione del rifiuto “indifferenziato”, quali sono le capsule o FAP presenti sia nelle macchine OCS che in quelle Free Standing.
Nuova vita alle capsule caffe’ esauste un’azione di economia circolare
Quello che fin d’ora sembrava essere un problema ʺinsuperabileʺ, prossimamente sarà un’ ulteriore possibilità per valorizzare i prezzi di vendita: Nuova vita alle capsule caffe’ esauste.
Il progetto prevede la gestione sostenibile delle Capsule a 360°, partendo dal recupero presso il gestore delle cialde esauste, passando per il loro trasporto e successiva valorizzazione: è attualmente in collaudo uno speciale dispositivo in grado di separare le parti plastiche della cialda dalla polvere di caffè, la quale verrà poi riutilizzata come humus o trasformato in pellet. Capsule di caffe’ esauste? le prendiamo noi.
Si, parliamo proprio del pellet che oggi è realizzato con la segatura del legno lavorato, normalmente utilizzato nel riscaldamento delle abitazioni private e non solo.
È stato recentemente scoperto, tra l’altro, che i fondi hanno la consistenza adeguata per essere modellati in questo specifico formato. Senza contare poi che la resa energetica di pellet di caffè risulta essere il doppio rispetto a quello costituito dal legno. Inoltre, se utilizzati per la produzione di calore tramite pirolisi (decomposizione di materiali organici tramite l’applicazione di calore), creano un carbone vegetale di grande valore. Esso può essere riutilizzato come ammendante del suolo in agricoltura grazie al riciclo degli elementi nutritivi ancora presenti.
In questo modo, si garantirà la riduzione dell’impronta ambientale di questi prodotti e delle emissioni di CO2eq derivanti dal loro ciclo di trasformazione. Sviluppando invece nuovi panorami di utilizzo sostenibile per qualcosa che fin’ora era considerato solo un rifiuto.
Da non dimenticare che saranno forniti i dati sulla diminuzione di C02 alle aziende che a loro volta utilizzeranno i pellet per riscaldare i loro capannoni.