Le micro-plastiche rappresentano un enorme problema e sono presenti in molti prodotti di uso comune; esse variano per dimensioni, ma si tratta in genere di particelle di plastica di dimensione inferiore ai 5 millimetri, che possono quindi passare con facilità attraverso i filtri delle acque reflue, rendendo impossibile il loro recupero e gestione. Questo ci fa capire quando sia reale il fatto che plastic free non è una scelta ma una necessità. In altre parole, non si tratta solo della salute dell’ambiente ma anche della NOSTRA.
La minaccia delle micro plastiche ed plastic free
Ma vediamo cosa fa l’Europa
Il Parlamento e Consiglio Europeo emanano una Direttiva (UE) 2019/904 il 5 giugno 2019 sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente. Bisogna precisare che si tratta di una direttiva non di una legge se non per qualche prodotto già identificato i cui business sono già disponibili. Ma quanto valgono in termini di emissioni di CO2eq e sulla salute dell’ambiente?
POCO,TROPPO POCO. Essere Plastic Free non è una scelta ma un’obbligo al quale non possiamo più sottrarci.
Plastic free e micro plastiche; cosa possiamo fare noi consumatori
Innanzitutto, non bisogna assolutamente abbandonare la plastica, esse va smaltita attraverso la raccolta differenziata, i primi a beneficiare di questi accorgimenti saranno gli animali che non dovranno più ingerirla! Nel nostro quotidiano possiamo fare molte cose che aiutano il nostro pianeta come eliminare l’uso di piatti e bicchieri in plastica monouso, usare una borraccia, usare buste riutilizzabili quando facciamo la spesa, evitare l’acquisto di prodotti avvolti in imballaggi di plastica, utilizzare contenitori riutilizzabili per conservare il nostro cibo invece delle pellicole di plastica, evitare cannucce di plastica. Ma la lista di cose alla nostra portata non finisce certo qui! Possiamo anche sensibilizzare non solo chi si trova attorno a noi, ma anche i consorzi di gestione per una maggiore differenziazione dei rifiuti, possiamo aderire ad un mercato libero della gestione dei rifiuti, evitare prodotti contenenti microplastiche, privilegiare fibre naturali. Possiamo essere tutti consumatori plastic free!
Plastic free e micro plastiche; cosa possono fare le aziende del vending e ristorazione
Il primo passo è sostituire tutti i bicchieri di plastica con quelli di carta laminata in bioplastica (vedi ecozema.com). Si può poi abbinare all’acqua in PET un programma di gestione per trasformare il PET in risorsa. Sempre per quanto riguarda l’acqua sarebbe ideale anche installare colonnine di rete con erogazione diretta microfiltrata ed alcalina a km zero. Ideale, specialmente per il nostro ambiente, sarebbe sostituire i pack degli snack riducendo gli imballi in plastica. Infine, attuare politiche di misurazione e monitoraggio del proprio impatto per ottenere dati ed informazioni utili e necessari per poter intervenire nel futuro. Plastic Free non è una scelta ma una necessità anche per questo settore!
Cosa possono e devono fare le amministrazioni pubbliche
Un ruolo di rilievo è ricoperto anche dalle amministrazioni pubbliche. Esse devono redigere bandi di gare sostenibile e preoccuparsi di monitorare le attività, devono concretizzare i vari bandi con contratti di somministrazione sostenibili, creare e sostenere progetti volti alla corretta gestione del rifiuto.
È chiaro che tutta la filiera si debba attivare indipendentemente dalle direttive o norme e che non servono le leggi ma il buon senso, che ahimè si sta perdendo. Quindi, il vero cambiamento è il consumatore con le proprie scelte e tutte le aziende che hanno scelto di intraprendere questo percorso. Quest’ultime integrandolo nel quotidiano cambiando le nostre abitudini ed i produttori che così ridurranno sempre più il loro utilizzo.
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